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Ennio Morricone
SPECIALI 07/07/2020

Si spegne a 91 anni il grande maestro italiano


Ed è con le sue stesse note che viene salutato il maestro già compianto.

Il funerale di Ennio Morricone si è svolto con una funzione privata, lui stesso in un necrologio autorealizzato ha dichiarato ‘perché non voglio disturbare’. La benedizione della salma è stata accompagnata da 'Mission', colonna sonora del film omonimo diretto nel 1986 da Roland Joffé. Dopo le prime composizioni classiche e arrangiamenti per cantanti che diventeranno successi intramontabili (celebre è 'Se telefonando' di Mina), è 'Per un pugno di dollari' (1964) a sancire il sodalizio definitivo con Sergio Leone, che seguirà fino all’ultimo capolavoro 'C’era una volta in America', passando per 'C’era una volta il West'. Ma più in generale sancisce il sodalizio con il cinema , iniziato nel 1961 con 'Il Federale' di Luciano Salce. I primi riconoscimenti arrivano subito, con il Nastro d’Argento nel ’65, a cui seguono due tra ’70 e ‘71 per 'Metti, una sera a cena' e 'Sacco e Vanzetti'. Complici anche le collaborazioni con Pasolini e Bellocchio, presto diventa uno dei più straordinari compositori di musica da film mai esistiti. Dopo la partitura per il premiato all'Oscar 'I giorni del cielo' di Terrence Malick (1978), 'Mission' e 'Gli Intoccabili' di Brian De Palma(1987), è la nascita del famoso sodalizio con Giuseppe Tornatore ad essere fruttuosa per entrambi. Oltre all’amicizia durata tutta la vita porta infatti a dodici film realizzati insieme, di cui Nuovo Cinema Paradiso (1988), che si guadagna un Oscar come Miglior Film Straniero anche grazie alle sue musiche nostalgiche e indimenticabili. Oscar che a Morricone arriva dopo 5 nomination, prima nel 2007 alla carriera (che gli era valsa un Leone d’Oro già nel 1995) e infine nel 2016, come Miglior Colonna Sonora per il western tarantiniano ‘The Hateful Eight’.

Definire talento quello di Morricone è riduttivo. Il suo comunque è stato riconosciuto all’unanimità, oltre ai 70 milioni di dischi venduti, con un Polar Music Prize, due European Film Awards, tre Grammy Award, tre Golden Globes, sei Bafta, dieci David di Donatello, undici Nastri d’Argento, oltre ai premi già citati.
Ma non ne aveva bisogno: le sue musiche parlano per lui. Poliedriche al punto da spaziare da generi e artisti diversi, partendo dalle precoci innovazioni della musica cinematografica degli anni ‘60 (che hanno visto l’aggiunta di voci umane e strumenti prima non utilizzati) alla maturità artistica successiva, sono composizioni che hanno reso immortali le immagini a cui si accostavano e che hanno fatto la storia della musica, non solo di quella cinematografica. Le sue melodie sono infatti indelebili e lasceranno per sempre, nei cinefili ma più in generale nell’immaginario collettivo, un segno profondo.
Un genio intramontabile.


scritto da Bianca Montanaro fonte La Repubblica