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FILM 19/02/2013

L'Attrice racconta come la realizzazione del documentario sul passato tragico della sua famiglia l'abbia aiutata a combattere la depressione


La nipote del grande Earnest Hemingway esplora la "maledizione Hemingway" nel nuovo innovativo documentario di Barbara Kopple, "Running from Crazy", proiettato al Sundance Film Festival quest'anno. Il clan degli Hemingway è stato segnato da un passato tormentato -sette suicidi in quattro generazioni, storie di malattie mentali, depressione e dipendenza da alcol e droghe.

Mariel Hemingway (51), assurta alle vette della notorietà con il suo ruolo in "Manhattan" (1979) di Woody Allen, ha tenuto il passato della sua famiglia ben nascosto al pubblico e per decenni ha lottato contro la depressione. Ora, in "Running from Crazy", parla apertamente del rapporto instabile tra i suoi genitori, dei presunti abusi sessuali del padre Jack, del suicidio della sorella Margaux, e della lunga battaglia contro la psicosi della sorella Muffet. "Realizzare questo documentario ha finito con l’essere molto terapeutico", ha detto, aggiungendo che l'esperienza l'ha aiutata a diventare "finalmente felice".

Mariel sta lavorando a un film basato sul libro autobiografico del nonno, "A Moveable Feast".


scritto da Anna Kim