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SPECIALI 24/01/2017

Al suo ultimo discorso da Presidente, Obama ricorda anche gli italiani e con un'incorraggiante omaggio alla democrazia riaccende la speranza


Rimarrà una pietra miliare nella storia, come il suo "Yes we can", il discorso d’addio di Obama. Le sue ultime parole da presidente riverberanno nel tempo in un picco d’ispirazione, di morale democratica e di straordinaria stimolazione motivazionale.

Martedì 10 gennaio, a Chicago, Barack Obama, con la sua naturalezza, spontaneità e con quelle sue mani eleganti di sempre, davanti a migliaia di persone in applausi continui per 50 min, ha fatto il suo saluto alla nazione con un perfetto discorso da Presidente che sembrava una sceneggiatura da Oscar, che solo i presidenti nei film sanno dare, e che raramente combaciano con i discorsi delle loro controparti nella vita reale.

Tra le etnie di immigranti del passato - menzionati tra i tanti, s’intende! - che hanno dato grandezza e forza agli Stati Uniti d’America, Obama ha scelto insieme agl'irlandesi e i polacchi anche gli italiani, e toccati da un’ombra di luce in quello che rimarrà un momento leggendario ci siamo sentiti in dovere di tradurre gli ultimi pensieri da presidente del mito politico di inizio millennio che ha incarnato la speranza per centinaia di milioni di persone, "hope" come dicono i giovani americani.

Ecco il discorso completo sottotitolato in italiano offerto ai nostri lettori da Film Society News, perchè forse ora sta anche a noi Italiani, credere in quella speranza e "volontà di cambiare" così che anche noi potremo dire "Yes, yes we can".


scritto da Andrea Galante fonte White House