facebook twitter
SPECIALI 27/03/2013

L’Iran chiede di aggiungere la menzione “fiction” ai titoli di coda


Un retroscena spiacevole in questi giorni sta interessando l’ultimo pluripremiato lavoro di Ben Affleck. “Argo”, vincitore a sorpresa del premio miglior film agli scorsi Oscar, sarebbe implicato in un’azione legale da parte dell’Iran. La notizia che arriva da Parigi è infatti che il governo iraniano abbia intenzione di intentare una causa civile contro i produttori del film, mirando al risarcimento del danno. “L’Iran non vuole che Argo sia vietato”, spiega l’avvocato francese Isabelle Coutant-Peyre a Le Figaro. La richiesta è di aggiungere nei titoli di coda la menzione che i fatti riportati nel film non sono realmente accaduti.

La pellicola infatti, ispirata all'omonimo libro di Tony Mendez e Matt Baglio, porta sul grande schermo le vicende accadute a Teheran dopo la rivoluzione iraniana del 1979. In particolare il cosiddetto Canadian Caper, l’operazione segreta congiunta tra Stati Uniti e Canada messa in piedi dalla CIA per liberare sei cittadini americani riusciti a sfuggire ai rivoluzionari e rifugiatisi presso l’ambasciata canadese. Per eludere la sorveglianza della polizia iraniana, sotto la guida dell’agente Mendez, i fuggitivi si sono finti membri di una troupe cinematografica canadese giunta in Iran per la realizzazione di un film di fantascienza, “Argo” appunto.

L’accusa rivolta alla pellicola sarebbe di aver dipinto la CIA in una luce patriottica ed eroica e gli iraniani come esagitati, folli e diabolici. Sulla questione si è espresso uno dei 52 ostaggi, Steven Lauterbach, il quale si augura che i produttori del film vincano ogni diatriba legale e sostiene che, anzi, sarebbe il governo iraniano a dover risarcire gli ostaggi per gli innumerevoli abusi subiti, tuttora rimasti impuniti.


scritto da Giulia Masucci fonte Ansa