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Marlon Brando in Il Selvaggio (1953)
PEOPLE 01/07/2014

A dieci anni dalla sua morte, il suo nome è ancora sinonimo di cinema


Il primo luglio 2004, moriva Marlon Brando. A dieci anni dalla sua morte, il suo nome è ancora sinonimo di cinema. E non solo.
Brando, nato ad Ohama nel 1924, ha studiato all’Actor Studios di Lee Strasberg, dove ha potuto imparare il celebre metodo Staniskavskij, e ha successivamente interpretato numerosi ruoli sia a teatro sia sul grande schermo. Noto soprattutto per la sua carriera cinematografica, che vanta titoli come Fronte del Porto, Il Padrino, Ultimo tango a Parigi ed Apocalypse Now, Brando è stato in grado di conquistare e coinvolgere gli spettatori di svariate generazioni. E non solo gli spettatori: attori come James Dean, Paul Newman e Steve McQueen si sono ispirati a lui, non solo sul lavoro ma anche nello stile di vita. Tutti “figli di Brando”, come afferma Jack Nicholson. Il quale, nel 1972, aggiunge: “He gave us our freedom”.
Impegnato sul piano socio-politico quanto su quello cinematografico (famose le sue proteste in difesa delle minoranze, come quella dei nativi americani), Marlon Brando ha lasciato dietro di sé un’importante eredità. Eredità che ancora oggi attori come Johnny Depp – che ha recitato due volte con Marlon Brando, negli anni novanta – cercano di raccogliere.
Nonostante nei suoi ultimi anni il suo corpo non fosse più quello incantevole de il Selvaggio, e i suoi ultimi film siano tutt’altro che dei capolavori, egli resta comunque nel nostro immaginario quel giovane in sella ad una Triumph Thunderbird 6T, il primo di una lunga serie di ribelli.


scritto da Francesca Bennett