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La maschera fatta a maglia dalla co-protagonista.
FILM 04/12/2015

l'appuntamento al cinema da non perdere per il 2016


"Lo chiamavano Jeeg Robot", il lungometraggio che segna il debutto alla regia di Gabriele Mainetti, popolarissimo su YouTube grazie ai suoi due cortometraggi, "Basette" e "Tiger Boy", con i quali ha ottenuto diversi riconoscimenti in Italia e all'estero.
Ha raccolto applausi e consensi alla festa del Cinema di Roma e convinto gli addetti ai lavori delle Giornate Professionali di Cinema di Sorrento.
Un film che è un piccolo gioiello del nostro cinema, uno di quelli che quando lo vedi ti resta dentro a lungo perché ha un modo tutto suo – vincente è dire poco – nell’affrontare temi come l’amore, la diversità, la violenza, la disuguaglianza sociale, i social network, l’ossessione di apparire e quel bisogno tipico dei nostri tempi di essere per forza qualcuno e di avere qualcosa. Il tutto, senza dimenticare, ovviamente, il genere ‘supereroistico’ con un trionfo di movimenti interni alle inquadrature, di trovate ironiche e invenzioni visive, un tour de force di montaggio creativo e fotografia ispirata (per non dire di effetti digitali a costo contenuto), tutto ciò che serve per raccontare un mito senza crederci troppo e divertendosi molto.
Nei cinema da febbraio 2016.


scritto da Filomena Velotto fonte giornate professionali di cinema