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Street Art, una delle cinque mostre di City after the City. Foto di Gianluca Di Ioia
LIFESTYLE e CULTURA 27/05/2016

Dopo più di un anno, riapre il sito di ExpoMilano2015: eventi ed esposizioni per ripensare al modo di vivere negli agglomerati urbani


Il sito dell’Esposizione Universale 2015 riapre dopo più di un anno, grazie alla collaborazione di diversi enti pubblici e all’impulso fondamentale della Triennale di Milano, che ha portato nei padiglioni più grandi la mostra City after the City. Partita già dallo scorso 2 aprile in diverse zone della città, la XXI Triennale ha presentato il suo ultimo “pezzo” importante nell’area di Expo: cinque esposizioni, eventi, incontri, e una scuola estiva.
Le installazioni, inserite negli enormi spazi recuperati dai padiglioni del Supermercato del Futuro e dell’Auditorium, lanciano una serie di messaggi e spunti per riflettere sul “vivere urbano”. “Così com’è la città non piace più”, ha chiarito Pierluigi Nicolin, direttore della Mostra, e membro del comitato scientifico della XXI Triennale. Ormai si ha bisogno di oltrepassare il presente, di “sfondare per andare dall’altra parte”. Una tensione verso il “dopo”, che si avvale dei principi antropologici alla base del rapporto fra uomo e natura.
Tutto questo ha avuto bisogno degli artifici della realtà aumentata per essere rappresentato in modo adeguato nelle cinque mostre: Landscape Urbanism è un’enorme videoproiezione che offre una sequenza di immagini di viste panoramiche recenti e passate, prefigurazioni di città in cui l’edilizia pura e semplice è stata superata da nuovi progetti paesaggistici. In Urban Orchard il tema viene sviluppato ripercorrendo la storia del movimento dell’agricoltura in città. Una pratica che un tempo era legata solo a condizioni di guerra e carestie, e che oggi invece è uno strumento per coltivare, oltre che ortaggi, anche l’umanità sepolta negli agglomerati di cemento.
Simbolico anche il modo di affrontare il design nella mostra successiva, Expanded Housing: esposti una serie di pezzi che hanno in comune la capacità di essere contenuti in uno spazio minimo e a loro volta di generarne di nuovo. People in motion inserisce nel tema dello spazio dinamico la realtà delle migrazioni, mentre Street Art è un riferimento all’arte urbana per eccellenza, con due enormi muri che illustrano i capolavori disseminati nel mondo.


scritto da Laura Lombari