Bertolucci ci lascia, l'ultimo regista italiano del grande Cinema del XX Secolo.
Tra i grandi dell'Arte, pochi mesi fa l’ultimo premio ricevuto da Bertolucci insieme a Vittorio Storaro, il Cavallo di Leonardo.
Ci lascia Bernardo Bertolucci, l’ultimo regista del grande cinema italiano. Quel cinema che rese l’Italia speciale anche nella nuova arte del XX secolo. L’unico italiano a ricevere l’ambita statuetta per la regia de L'Ultimo Imperatore a Hollywood con il terzo film più premiato di sempre (9 Academy Award).
Ricevette l’ultimo premio della sua carriera a Milano, il Cavallo di Leonardo, statuetta dedicata alla carriera di quei nomi che diedero immenso contributo alla “Comunicazione” del grande schermo, in collaborazione tra MIFF Awards e GrandPrix Advertising Strategies, Bernardo Bertolucci non riuscì a partecipare per ragione di salute e allora fu il suo grande amico e partner creativo, Vittorio Storaro, a ritirare il premio per lui di fronte alla platea del Teatro Nazionale. Nella sua intervista a La Stampa che sottolineava come qualcosa si era interrotto e per un certo periodo non avevano più lavorato insieme fu proprio Vittorio a dire in quell’occasione “in realtà non l’ho mai lasciato: in questi anni mi sono anzi sempre occupato di tutti i restauri dei suoi film».
Il MIFF Awards aveva premiato lui e il regista, in un duo alla carriera giusto e appropriato, per il trentennale de L’Ultimo Imperatore, film che aveva dato più di tutto alla carriera della coppia. Fu proprio quell’ultima statuetta, simbolo di Leonardo, la creatività tecnica e artistica più completa, a ridare l'opportunità ai due di incontrarsi ancora in Estate, quando il famoso cinematografo che diede quelle sfumature così intense alla poesia di Bertolucci, gli portò il premio che diventò motivo di un ultimo saluto.
Nina Akamu, la scultrice che realizzò il Cavallo di Leonardo “originale”, la più grande scultura equestre realizzata, dopo un attento e minuzioso studio dei suoi disegni, con la statua più fedele a quella che avrebbe fatto Leonardo chiusura di un circolo sulla storia di questo monumento, citò come il Cavallo che doveva essere fuso nel 1500 per gli Sforza, “può essere considerato un simbolo di potere, d’energia creativa e una visione diretta e centralizzata ad un obiettivo distante”. Uno degli obiettivi forse è il Cinema, un attività creativa sempre in bilico tra business, arte e tecnologia insieme, e Bernardo Bertolucci appartiene certamente a quella schiera di filmmaker unici che il nostro amore per il cinema vogliamo associare più all’arte che al resto; e che certamente entrerà nella storia con i nomi maestosi della nostra Storia dell’Arte, insieme a Caravaggio, Michelangelo e, appunto, all'immenso Leonardo Da Vinci.
scritto da Andrea Galante