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Battaglia, Lavoravano per la mafia come prostitute e spacciatrici. Sono state uccise perchè non avevano rispettato le regole, Palermo
PEOPLE 26/03/2015

Sue le foto degli omicidi e delle stragi di Mafia a Palermo e dintorni.


Il 5 marzo 2015 ha compiuto 80 anni, Letizia Battaglia, grande donna e immensa fotografa. Nata a Palermo, nel 1935, inizia a fotografare relativamente tardi, per la precisione a 34 anni. In quel periodo Battaglia era redattrice presso una testata locale, “ L’Ora”, quando inizia a ritrarre gli spaccati della realtà e della società siciliana per avere maggiori chance di vedere pubblicati i propri articoli.
La stessa fotografa in un’intervista dichiara di essersi avvicinata alla fotografia “per fame” e non per passione. È dalla necessità che nasce il talento di Letizia Battaglia che per i primi periodi utilizza una macchina fotografica non professionale. In ogni caso, questo le consente di scrivere, dopo essersi trasferita a Milano, per giornali come "Il Giorno” ed il “Corriere della Sera”.
Grazie all’esperienza milanese, Battaglia fa il suo ritorno a Palermo dove diventa direttrice del comparto fotografico sempre del quotidiano “L’Ora”. È questo incarico a spingerla a fare il salto di qualità. Impara infatti le tecniche fotografiche, vede all’opera i professionisti del settore e acquista una nuova macchina fotografica.
Il suo operato si lega indissolubilmente al suo contesto d’appartenenza.
La fotografa ritrae Palermo in tutte le sue sfaccettature: dalle serata di gala della nobiltà, agli abitanti dei quartieri popolari. Ma a lasciare un’impronta indelebile sul suo intero percorso sono gli scatti di cronaca nera.
Battaglia immortala infatti, dal 1970 in poi, tutti i delitti di Cosa Nostra. Le sue istantanee ci raccontano di una città immersa in un orrore senza fine, dove governano la morte, l’omertà ed il terrore. Una città sul cui terreno cadono quotidianamente dei corpi esanimi.
La sua fotografia si sposa con il suo impegno civile fatto tutto di una dura lotta alla mafia, tanto da spingerla a buttarsi nell’arena politica.
Sono suoi gli scatti che ritraggono ad esempio gli omicidi del Giudice Terranova, della prostituta Nerina e di Piersanti Mattarella. Le foto di Battaglia, vanno al di là del mero intento cronachistico. Da esse traspare tutto il dolore, la compostezza e la dignità morale dei famigliari delle vittime. Un esempio lampante ci è fornito dal ritratto alla vedova Schifani, moglie di uno degli agenti di scorta del giudice Falcone. La fotografa ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali tra cui il prestigioso premio Eugene Smith -prima fotografa europea ad averlo vinto-, esponendo i suoi lavori in tutto il globo. La mostra “Breaking the Code of Silence”, esattamente un anno fa, celebrava all’Open Eye Gallery di Liverpool la sua lunga e significativa carriera. Oltre che di cronaca, Battaglia si è occupata anche di ritrattistica e di fotografia naturalistica.


scritto da Andrea Ferraro fonte Ansa.it