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GREEN e FOOD 10/04/2017

Inquinamento e politiche errate minacciano il Bosque de Agua e la vita di 23 milioni di persone


Nei pressi di Città del Messico, sorge il Bosque de Agua, una distesa di alberi e praterie naturali che fornisce acqua potabile a oltre 23 milioni di persone, alberga quasi il 2% della biodiversità mondiale, contribuisce a regolare il clima e la qualità dell’aria. Oggi l’inquinamento atmosferico, delle acque e del suolo, oltre a politiche sbagliate, ne minacciano la sopravvivenza.

Human Nature ha chiesto a Jürgen Hort di Conservation International (CI) di illustrare la situazione. «Tutto è cominciato con l’inquinamento atmosferico, che lo scorso marzo ha raggiunto il suo peggior picco in undici anni» ha spiegato Hort. «La risposta del governo è stata: “Piantiamo più alberi”. Ma il punto è che non tutti gli alberi vanno bene: occorre piantare le specie giuste nei luoghi giusti, durante la stagione giusta, utilizzando le tecniche giuste». Si tratta, insomma, di imboschimento dissennato, più che di riforestazione.

Inoltre, i canali scavati da persone pagate dal governo e da grandi aziende per la ricarica delle falde acquifere rilasciano gas serra: ciò significa degradazione dell’habitat di specie endemiche a rischio di estinzione e pericolo di inondazioni per le città vicine.

«Gli agricoltori stanno convertendo i pascoli naturali in campi di patate e stanno impiegando indiscriminatamente cocktail di insetticidi ed erbicidi tossici, inquinando le falde acquifere e pregiudicando la salute umana». Il Bosque de Agua è minacciato anche dalla progressiva urbanizzazione: le comunità indigene sono infatti inclini a vendere le loro terre, spesso trasformate in insediamenti.

Che cosa si sta facendo per proteggere il Bosque e in che modo è coinvolta CI?
«CI sta indirizzando il governo verso politiche più sostenibili, tentando anche di migliorarne la collaborazione interna. Ma soprattutto, cerchiamo di promuovere i vivai locali, che generano occupazione e di realizzare una dinamica in cui le comunità possano disporre di conoscenze per beneficiare di mezzi di sussistenza sostenibili».


scritto da Filomena Velotto fonte Human Nature